La Collezione Vera e Giovanni Pieraccini si compone di circa 2300 opere in gran parte di autori attivi fra la fine del XIX secolo e la fine del XX. Per la maggior parte si tratta di artisti italiani e dell’Europa occidentale, vi è tuttavia una significativa rappresentanza anche dell’arte dei continenti extraeuropei, per un totale di 699 nomi accertati.
Le opere grafiche costituiscono oltre due terzi della raccolta composta inoltre da opere di pittura e scultura in gran parte di autori italiani del XX secolo.; consistenti nuclei di manufatti testimonianze pregevoli di culture asiatiche e sudamericane; opere che si suole indicare come appartenenti alla cosiddetta “arte etnica” e reperti archeologici non solo del bacino mediterraneo; alcuni oggetti di inizio ‘900;
La collezione racconta la biografia di Giovanni Pieraccini e di sua moglie Vera, si è formata piano piano nel corso della loro vita, frutto di conoscenze, viaggi, incontri, “amori a prima vista”, ma soprattutto e principalmente in virtù di una passione autentica e di una curiosità per ogni forma di espressione artistica e di una attenzione particolare verso quelle della propria contemporaneità. Viareggio – città natale di Giovanni – e Roma – città di adozione della coppia – giocano un ruolo non indifferente nella formazione di alcuni nuclei della raccolta e questo indica comunque la particolarità primaria del criterio che l’ha composta: la conoscenza diretta di luoghi e degli artisti.
Approfondimenti
Nasce a Viareggio il 25 novembre 1918. Laureato in legge, allievo del Collegio Giuridico della Scuola Normale di Pisa. Ha partecipato alla Resistenza nelle file socialiste in giovane età. Nel 1944 sposa Vera Verdiani.
E’ stato:
Direttore del settimanale socialista “La Difesa”
Assessore al Comune di Firenze
Redattore della “Nazione del Popolo” e Condirettore del “Nuovo Corriere” dal 1944 al 1948
Membro del Parlamento per sei legislature (Deputato e Senatore)
Membro della Direzione del Partito Socialista Italiano (PSI)
Direttore dell’“Avanti!”, giornale ufficiale del Partito Socialista (1958-1963)
Ministro dei Lavori Pubblici (1963 – 1964)
Ministro del Bilancio e della Programmazione (1964 – 1968)
Presidente del Gruppo Senatoriale Socialista (1968-1973)
Ministro della Marina Mercantile (1973-1974)
Ministro della Ricerca Scientifica (1974)
Presidente dell’ASSITALIA (Società di Assicurazioni, 1978-1988)
Presidente della S.I.A.C. (Assicurazioni Crediti, specializzata per il Commercio Estero) dal 1979-1991
Presidente della SEC (Cantiere navale di Viareggio) dal 1979 alla fine degli anni 80
Membro del Consiglio Direttivo e del Comitato Esecutivo dell’UNIORIAS (fino al 1988)
Membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo della STET (fino al 1988)
Membro dell’Esecutivo del World Monument Fund (WMF) (fino al 1956)
Attualmente è:
Presidente dell’ISLE (Istituto Studi Legislativi)
Presidente della Fondazione ROMAEUROPA (che organizza 26 paesi europei)
Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno – Firenze
Presidente Centro Internazionale di Studi per la Divulgazione della Musica Italiana
Presidente Amici dell’Opera di Roma
ONOREFICENZE:
Cavaliere di Gran Croce”, massima onorificenza italiana
Commandeur de la Légion d’Honneur – Francia
Commandeur des Arts et des Lettres – Francia
Medaglia d’Oro della cultura – Italia
Varie onorificenze di diversi stati europei (Polonia, Svezia, Ungheria, ecc.)
L’elevato numero e l’importanza di molti degli autori presenti in collezione rende vano qualunque tentativo di esaustiva presentazione. Tuttavia è possibile almeno fare cenno di alcuni inseriti nel contesto di appartenenza. Nell’ultimo quarto dell’Ottocento si formarono, soprattutto in Francia, correnti artistiche il cui influsso si eserciterà anche nel secolo successivo, fra i principali esponenti troviamo Edouard Manet, Camille Pissarro, Berthe Morisot, Auguste Renoir, Henri Rousseau, Paul Gauguin, Pierre Bonnard, Paul Signac, Henri Toulouse Lautrec ma anche gli italiani, Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis, inoltre, per l’Italia, Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Nei primi due decenni del ‘900 si ha nell’Europa occidentale la grande avventura che vedrà nascere a pochi anni di distanza gli uni dagli altri, quando non in contemporanea, movimenti e stili – i cui influssi ancora oggi dominano alcune ricerche – che sogliono definirsi Avanguardie Storiche, numerosi artisti in collezione sono stati importanti esponenti di alcuni di questi movimenti o comunque collocabili in quelle aree: George Braque, Pablo Picasso, André Derain, Fernand Legér, Maurice Utrillo, Henry Matisse, Kess Van Dongen, Ludwig Kirchner, Otto Dix, James Ensor, George Grosz, Oscar Kokoschka, George Rouault, Maurice Vlamink, Raul Dufy, Vassily Kandinsky, Sonia Delaunay, Paul Klee, Georges Vantongerlo, Alberto Magnelli, Jean Cocteau, Man Ray, Marcel Duchamp, Georges Le Corbusier, Leopold Survage.
Il Surrealismo e le sue proliferazioni successive è particolarmente rappresentato con Marc Chagall, Juan Mirò, René Magritte, Paul Delvaux, Hans Bellmer, Max Ernst, André Masson, Jean Arp, Lucebert, Robert Sebastian Matta. E anche il Futurismo ha un nucleo importante con Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Luigi Russolo, Enrico Prampolini, Gino Severini, Natalia Gonciarova.
E notevole è anche la presenza di coloro che hanno contribuito a segnare l’arte del secondo Novecento: Pierre Alechinski, Karel Appel, Alexander Archipenko, Arman, Cesar, Jean Dubuffet, Oelynd Fahlstroem, Alexander Calder, Jim Dine, Max Bill, Hans Hartung, Barbara Hepworth, Roy Lichtenstein, Claes Oldemburg, George Segal, Andy Warhol, Piero Manzoni, Louise Nevelson, Ben Nicholson, Gastone Novelli, Arnulf Rainer, Beverly Pepper, Jean Tinguely, Fritz Wotruba, Victor Vasarely. Vi è una piccola ma significativa presenza dell’arte contemporanea latinoamericana fra cui J. Clemente Orozco, Diego Rivera, Rufino Tamayo.
L’arte italiana del ‘900 è rappresentata in numerosi suoi aspetti da Casorati ad Afro, da Savinio a Burri, da Lucio Fontana a Enzo Cucchi, da Ottone Rosai a Mimmo Rotella; ci sono Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione; addirittura per alcuni artisti si ha un vero e proprio nucleo di opere tali da essere rappresentative dell’autore, è il caso di Giorgio Morandi, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Umberto Mastroianni, Emilio Vedova, Marino Marini, Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Corpora, Mario Ceroli, Franco Gentilini, Fabrizio Clerici, Gino Marotta, Pietro Consagra, Mario Rossello, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Giuseppe Santomaso, Guido Strazza. Inoltre è ben documentata anche la singolare esperienza artistica di Amintore Fanfani.
La Grafica
Con circa milleottocento pezzi la raccolta di opere grafiche offre un esteso e variegato panorama degli stili e dei temi dell’arte del XX secolo. Vi sono nuclei consistenti di alcuni autori di fama internazionale fra cui Pablo Picasso, Marc Chagall, Juan Mirò, Giovanni Fattori, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Man Ray, Max Klinger, Maurice Utrillo, Paul Delvaux, Sonia Delaunay, Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso, Umberto Mastroianni, Emilio Vedova, Mario Ceroli. La raccolta comprende anche cartelle e volumi, alcuni monografici, altri collettanei, di cui alcuni rari.
QUADRI, SCULTURE, DISEGNI
La collezione consta di oltre trecento pezzi fra quadri, sculture e disegni di autori europei – in gran parte italiani – del XX secolo, alcuni dei quali prestati per importanti rassegne. Anche in questo caso si tratta di opere scelte personalmente da Giovanni e Vera Pieraccini, in gran parte acquistate direttamente dagli autori, e fra di esse si trovano particolarissime realizzazioni, oggi rare, come per esempio una “libro” di César e un parallelepipedo in plexiglass di Capogrossi; segnaliamo inoltre un consistente nucleo di piccole sculture di Consagra, importanti esemplari di Umberto Mastroianni, un quadro futurista di Giacomo Balla presente anche alla grande retrospettiva allestita a Roma e a Parigi, una grande quadro di Ottone Rosai proveniente da una importante collezione italiana, una incisione acquerellata di James Ensor, opere del gruppo COBRA.
ARTE ETNICA E POPOLARE
In gran parte frutto dei numerosi viaggi compiuti dai Pieraccini, essa si compone prevalentemente di opere di scultura provenienti dall’India, il Giappone, il Borneo, Bali, Ceylon, il Messico (cultura Colima, Tolteca, Maya), il Perù (cultura di Vera Cruz, di Chimù), il Costarica; l’Alto Volta, il Congo, il Mali, la Somalia e degli Aborigeni australiani
REPERTI ARCHEOLOGICI
Altrettanto vario e numeroso il nucleo composto di reperti archeologici non solo italiani e non solo del bacino mediterraneo. Vi sono esemplari del periodo etrusco (fra cui un bucchero), ellenistici, romani (far cui una testa di donna a dimensione naturale) provenienti anche dall’Anatolia e da Cartagine; reperti persiani, siro-ittiti, Thai, siamesi, messicani dell’antico periodo Tatilco.
ICONE E ARTE SACRA
Vi è un nucleo di arte sacra, non solo cristiana, composta di icone rumene greche, slovene, armene, russe; fra le sculture vi è una Madonna in legno spagnola del periodo medievale e alcuni Buddha, di cui uno cinese del IV-VI secolo e uno siamese del XII-XIII secolo; due elementi di un portale sacro indiano; infine un esemplare pittorico di arte Tantra.
DESIGN E OGGETTI, VASI
La collezione comprende oggetti che possono essere considerati a tutti gli effetti come opere d’arte, alcune statuine in porcellana cinesi, delle dinastie Yuan, Ching dim Ch’ieng, Hung, Ming, Sung, di Lungh-Men, Nord Sung. Uno specchio turco con sul retro un paesaggio in bassorilievo in argento battuto del XVIII secolo; inoltre alcuni vasi liberty, uno di Galileo Chini, alcuni di manifattura Gallé. Vi sono inoltre tre oggetti scultura in argento degli anni ’60, di cui due di Franco Cannilla: un vassoio e un
Il primo nucleo della Collezione si forma a Viareggio negli anni Trenta del ‘900 e il primo quadro acquisito è un’opera di Lorenzo Viani, I quattro vageri, il secondo un acquerello di Renato Santini. Questi dati contengono in nuce la caratteristica fondamentale della formazione della raccolta: una passione e una attenzione nei confronti dell’arte coeva, una relazione diretta con gli artisti che non di rado si è trasformata in vera e propria amicizia. Dopo Viani e Santini è la volta di Eugenio Pardini, Ruggero Sargentini, Mario Marcucci, Danilo Di Prete; i migliori rappresentanti della pittura viareggina, allora giovani e “sconosciuti”, entrano della casa dell’ancor giovane Pieraccini che tuttavia non mancherà – anche dopo il suo trasferimento a Roma – di interessarsi dell’arte della sua città e infatti oggi in Collezione ci sono molti degli artisti che vi hanno avuto un ruolo significativo: Franz Furrer, Serafino Beconi, Uberto Bonetti, Inaco, Sandro Luporini, Giuseppe Biagi, Lino Mannocci, Alessandro Tofanelli, Giorgio Di Giorgio, Mario Francesconi. Non solo, l’amore per la terra di origine ha sempre spinto Pieraccini ad acquistare quadri che rappresentano panorami viareggini, sono entrati così in collezione Prencipe, i Ferrari ed altri e, degli stessi Moses Levy, Galileo Chini e di altri autori versiliesi di adozione, ha scelto, quando possibile, opere raffiguranti i panorami locali. Nel 1944 Giovanni sposa Vera, nel 1948 viene eletto deputato nelle liste del PSI e la coppia si trasferisce nella capitale.
Roma negli anni dopo la guerra è in pieno fermento culturale, si confrontano e si scontrano differenti concezioni dell’arte ormai divenute storia – in particolare i sostenitori del realismo con le nuove tendenze dell’astrazione – e molti dei protagonisti di quella disputa sono nella raccolta, in particolare Renato Guttuso e Giuseppe Cappogrossi. Citiamo fra i tanti questi due pittori perché ambedue, come testimoniano anche le numerose dediche apposte nelle opere di proprietà, sono legati ai Pieraccini da una grande amicizia, inoltre ciò è esemplare dell’attenzione e della curiosità dei due collezionisti che si apre a tutto campo e senza pregiudizi o preclusioni. Nel frattempo a Reggio Emilia Giacomo Prandi, titolare di una importante Libreria Antiquaria, comincia a introdurre anche in Italia le opere grafiche dei grandi Maestri dell’arte europea, in particolare di quelli delle Avanguardie Storiche; Pieraccini conosce l’antiquario ed è così che ha inizio la raccolta di grafica, oggi indubbiamente una delle più preziose.
La passione per la grafica conduce i Pieraccini a frequentare e conoscere anche gli stampatori, soprattutto quelli romani, che, oltre a realizzare con alta professionalità e perizia nonché sperimentando nuove tecniche le opere di numerosi pittori e scultori, fanno delle loro “officine” luogo di incontro di artisti e appassionati. La Stamperia d’Arte Romero – di cui in Collezione vi sono numerose produzioni – è sicuramente una delle più importanti e attive in tal senso, ma ve ne sono anche altre come per esempio la 2RC di Walter Rossi, la Vigna Antoniniana, la Grafica dei Greci. Attraverso Capogrossi Giovanni Pieraccini conosce Gualtieri di San Lazzaro, uno dei più importanti animatori della vita culturale parigina della seconda metà del ‘900 e della “Societé Internationale d’Art XX° Siecle” editrice di numerose opere, cartelle e volumi di grafica. La frequentazione di San Lazzaro allarga ulteriormente la rete di rapporti con l’arte contemporanea internazionale permettendo ai Pieraccini di arricchire la loro collezione di grafica, è a Parigi che hanno occasione di entrare in possesso delle cartelle di Man Ray, Magnelli, Sonia Delaunay, Masson, dell’ olio di Poliakoff, solo per fare alcuni esempi.
La sempre più estesa rete di conoscenze conduce Giovanni a entrare in contatto, e a divenirne poi socio, di un altro importante centro di produzione e diffusione della grafica contemporanea: il Cercle Graphique Européenne, con sede ad Amsterdam, attraverso cui acquista opere di autori quali, ad esempio, Lucebert, Hans Hartung, Barbara Hepworth, Sonia Delaunay, Edoardo Paolozzi, ed altri. I numerosi viaggi, sia ufficiali che privati, che la coppia intraprende quasi in ogni parte del mondo, li vede ai loro rientri sempre carichi di manufatti artistici, sia di arte popolare sia di preziosi reperti archeologici, sia di ceramiche e stoffe. A carattere esemplare si citano le Marionette del Teatro di Bali in cuoio dipinto e i dipinti su seta sempre della stessa area geografica; un corpus di statuine in legno dell’Africa centrale, in porcellana e ceramica dalla Cina (alcune risalenti al XII-XIII secolo), in terracotta dal Sud America; infine un nucleo non piccolo di reperti di varie zone archeologiche. Come Presidente dell’Assitalia, allora Istituto assicurativo statale, dota l’Ente di una importantissima collezione d’arte del Novecento e, contemporaneamente, istituisce l’uso di commissionare ad artisti viventi cartelle di grafica quali doni e strenne che Assitalia deve fare in determinate occasioni.
Le amicizie e le frequentazioni di Giovanni e Vera Pieraccini con numerosi artisti, non solo italiani, sono documentati in collezione da numerose dediche apposte dagli autori sulle opere, da un nutrito corpus di doni di Natale fatti di incisioni/biglietti augurali. Se si devono a Capogrossi, a Guttuso, a Dorazio, a Marotta alcune fra le più affettuose testimonianze di amicizia, alcuni disegni di Alexander Calder sono esemplari di quel clima di convivialità e simpatia che spesso si viveva in casa Pieraccini, a sua volta luogo di incontro e frequentazione di artisti e intellettuali italiani e stranieri. Inoltre i Pieraccini stessi si sono fatti, come dire, produttori di una sorta di “collana” di incisioni: dal 1966 commissionano ogni anno ad un artista una grafica quale dono di auguri per le festività di fine anno, ad oggi la raccolta è giunta 39 pezzi che sono essi stessi di fatto una collezione nella Collezione.
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