La collezione che Giuliano Lucarelli e sua moglie Luciana Oppizzi hanno donato alla città di Viareggio è composta da 45 opere di artisti italiani di cui 9 di Lorenzo Viani. Si tratta di una porzione consistente e significativa di una vasta raccolta di quadri che il collezionista acquistò dagli anni Sessanta in poi seguendo esclusivamente il proprio gusto e i propri interessi, senza valersi del consiglio o dell’aiuto di critici e studiosi, e vedono affiancati agli autori di fama nazionale e internazionale pittori e scultori locali. Lo stesso medico si dedicò alla pittura con atteggiamento amatoriale, la donazione include anche due sue opere: Piazza Antelminelli e Composizione con tre piatti.
La donazione è costituita da opere di: Giuseppe Banchieri, Gastone Breddo, Massimo Campigli, Spartaco Carlini, Felice Casorati, Bruno Cassinari, Carlo Carrà, Giuseppe Cesetti, Antonio Corpora, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gianni Dova, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Inaco, Moses Levy, Mino Maccari, Mario Marcucci, Giuseppe Migneco, Sante Monachesi, Ennio Morlotti, Renato Santini, Eugenio Pardini, Enrico Paulicci, Ottone Rosai, Gino Rossi, Aligi Sassu, Pio Semeghini, Mario Sironi, Ardengo Soffici, Arturo Tosi, Giulio Turcato, Lorenzo Viani.
Approfondimenti
La maggior parte delle opere proviene direttamente dagli studi degli artisti per una necessità del collezionista, dichiarata, di avere un contatto e un interscambio intellettuale con gli autori, per meglio comprendere, o intuire, le ragioni del loro talento. Lucarelli si orientò in particolare verso i grandi nomi dell’arte italiana della prima metà del secolo a cui accostò alcuni autori delle nuove generazioni e artisti viareggini con i quali ebbe consuetudine.Ma il vero gioiello, non foss’altro che per la rarità data l’esigua produzione dell’artista, è la Natura morta di Gino Rossi. Di notevole importanza il nucleo di opere di Lorenzo Viani (la collezione integra ne contava oltre settanta), che dimostra non solo la predilezione di Lucarelli per il maestro viareggino ma anche la capacità di scegliere e individuare alcuni dei capolavori quali I volumi del monte Costa, La preghiera del Cieco, Il ponte del diavolo, Sant’Andrea, e soprattutto la totale assenza di pregiudizio nello scegliere e tenere presso di sé un’opera come L’ossesso. Fra le ragioni che hanno consentito a Lucarelli di entrare in possesso di opere tanto belle e importanti vi è stata la possibilità di frequentare, in qualità di medico curante, la famiglia Viani, in particolare la vedova dell’artista, e di poter avere accesso allo studio del pittore che negli anni Cinquanta custodiva ancora gran parte delle opere del Maestro.
Bibliografia: Paccagnini Paola, a cura di, La Donazione Lucarelli, Viareggio, 1994, saggi introduttivi di Giuliano Matteucci, Raffaele Monti
Bibliografia
Bibliografia: Paccagnini Paola, a cura di, La Donazione Lucarelli, Viareggio, 1994, saggi introduttivi di Giuliano Matteucci, Raffaele Monti
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