Benedizione dei morti nel mare
AUTORE
COLLEZIONE
MISURE
46,5 X 34
ANNO
1914 - 1915
TIPOLOGIA
Grafica
MATERIA E TECNICA
xilografia in nero su carta avorio
NOTE
Incisione cm. 18×37
Firmata in basso a destra: Lorenzo Viani
In calce la dedica: “All‘Ill.mo Ottimo Prof.re Giuliano Lucarelli questa / xilografia di mio Marito Lorenzo Viani, nel Suo / nome e nel Suo ricordo, e sempre con infinita / gratitudine. Sua dev.ma / Giulia Viani e figlie / Ornella e Mila / Lido di Camaiore, 19/12/1952”.
SCHEDA CRITICO
Con questa xilografia, donata dagli eredi Viani al prof. Lucarelli a conferma di un lungo rapporto di stima e d’amicizia, si è voluto introdurre il nucleo delle opere vianesche presenti in collezione. Le ragioni della scelta non sono difficili da individuare. Dell’imponente corpus xilografico di Viani, “Benedizione dei morti nel mare”, è forse l’incisione pi nota, pubblicata e ripubblicata su libri e giornali. Non nasce autonomamente ma in seno a una “Raccolta di XII Xilografie originali e dirette” che Viani dedicò alla gente viareggina, “Il Martirio”. Un album pubblicato “l’anno della guerra” in 100 esemplari non numerati, alcuni firmati a penna o a matita, tra cui è da segnalare quello di proprietà del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (inv. n. 93794). Ne fanno parte «“Il naufrago, La cattiva notizia, Il vicinato, Il superstite, l’Attesa, L’offerta e La preghiera”. Scene fra loro lontane nel tempo che dicono tutti gli stati di animo di questa gente» (L. Viani, 1915-1916). “Benedizione dei morti nel mare” è la seconda in ordine successione.
Tratta – come Viani stesso ha dichiarato e come la figurazione in controparte dimostra – da uno studio preparatorio per il grande quadro omonimo destinato al Comune di Viareggio, l’opera ripropone l’antico rito religioso che si usava celebrare il 2 novembre di ogni anno in suffragio dei marinai scomparsi; ma, nel passare dalla tela al legno, l’immagine si è fatta ancora piÙ concentrata e sintetica, piÙ aderente ce mai alla natura della materia e del mezzo. La passione neomedievale e arcaistica di Viani ha trovato il suo campo d’applicazione piÙ congeniale, tramutando il segno in un intaglio potente e irruento che «non profila, se non raramente, l’immagine, ma la costringe a nascere per virtÙ propria, per il diritto alla vita di quei bianchi e neri dirompenti, equilibrio teso e stringente; una forza innata che si autogestisce» (I. Cardellini Signorini, 1978, p. 242).
CosÌ anche in questa xilografia, non solo per la destinazione ma per il perfetto dominio del mezzo databile tra il ’15 e il ’16, ovvero nel momento centrale di un’attività che ha avuto inizio circa due anni prima. PiÙ difficile precisare la tiratura dell’esemplare qui esposto, che la grafia della firma e la cattiva definizione dell’immagine – dovuta presumibilmente all’usura della matrice – sembrano comunque riferire a un’epoca avanzata; forse una delle ultime tirature eseguite vivente l’autore.
“La Donazione Lucarelli”, a cura di G.Matteucci – R.Monti, Musei Civici di Villa Paolina, Viareggio,
1994, p. 28