Strada dei quattro venti a Farfa Sabina
AUTORE
COLLEZIONE
MISURE
38 X 42
ANNO
1944
TIPOLOGIA
Pittura
MATERIA E TECNICA
olio su tavola
NOTE
Firmato e datato in basso a sinistra: Soffici 45
Titolo e data autografi ripetuti sul verso
SCHEDA CRITICO
Il voltare di un sentiero che s’infolta nel verde della campagna offre il motivo pittorico a questa tavoletta, dipinta da Soffici subito dopo la fine della guerra. Il paesaggio non È quello familiare di Poggio a Caiano, ma appartiene al circondario dell’Abbazia di Farfa, in Sabina, dove il pittore riparò per qualche mese dopo l’internato nel campo di concentramento di Collescipoli; pure, se non fosse il titolo, nessun elemento tradirebbe la differenza, tanto prontamente egli riesce a far propria la natura dei luoghi, iscrivendoli nel suo piÙ tipico repertorio toscano.
La ripresa dell’attività creativa – mai del resto completamente interrotta nei mesi della prigionia – si pone dunque perfettamente in linea col passato, nel rinnovato atto di fede ami modi e ai tempi dell’osservazione naturale cui, dal 1920 in poi, il suo pennello non ha cessato di applicarsi.
Allontanate nel ricordo le giostre dell’avanguardia cubista e futurista, l’ex scopritore di talenti e massacratore si appresta a tornare “l’uomo del Poggio”, dando voce alla sua musa georgica: come in questo dipinto, dove l’umile motivo agreste È riscattato dalla splendida gamma dei verdi e delle ocre in una stesura cromatica parca ma sapientemente accordata; e dove, col disfarsi della pennellata cÉzanniana, sembra riaffiorare una traccia dell’antica lezione di Fattori.
“La Donazione Lucarelli”, a cura di G.Matteucci – R.Monti, Musei Civici di Villa Paolina, Viareggio,
1994, p. 84