Scordia Antonio

Canto Barocco nr.1

GAMC - Galleria di Arte Moderna - Opera : Canto Barocco nr.1 - autore: Scordia Antonio , immagine
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AUTORE

Scordia Antonio

COLLEZIONE

PIERACCINI

MISURE

59 X 38,5

ANNO

1974

TIPOLOGIA

Grafica

MATERIA E TECNICA

serigrafia a colori

NOTE

serie di tre serigrafie, realizzate nel 1975, con la riproduzione di alcuni versi dei Canti Barocchi di Lucio Piccolo.

Tiratura: 90 esemplari in numeri arabi e 25 in numeri romani.

In collezione l”esemplare nr. IX / XXV

i telai serigrafici sono stati eseguiti a mano dall”artista

tutte le opere sono realizzate con la medesima tecnica e hanno le stesse dimensioni

Stampatore: 2RC Stamperia d”Arte, Roma

Editore: Edizioni la Quercia, Roma

in basso a matita: IX/XXV

canto barocco I Scordia ”75

proveninza: autore, 1977

SCHEDA CRITICO

ANTONIO SCORDIA

Santa FÈ, 1918 – Roma, 1988

Antonio Scordia nasce il 16 agosto 1918 a Santa FÈ, in Argentina, da genitori siciliani. A soli tre anni si trasferisce con la famiglia a Roma. Nel 1936 frequenta la Scuola Libera dell’Accademia di Francia, mentre nel 1945 si avvicina alla Scuola Romana. Durante la Seconda guerra mondiale presta servizio militare sul fronte greco ”“ albanese ma, una volta liberata Roma, riprende il suo lavoro, vincendo nel 1946 il premio per i giovani dell’Art Club. Disegna per quotidiani e settimanali letterari come Domenica, Cosmopolita e La fiera Letteraria: il disegno È un’attività artistica che Scordia coltiva fin da bambino e che nel corso della sua vita non abbandona mai. Dopo alcune esposizioni a Roma, decide di trasferirsi con la moglie Valentina in Argentina, dal 1947 al 1949; in questo periodo esegue ceramiche, illustra libri e realizza una serie di ritratti, ma soprattutto ha l’opportunità di frequentare letterati, artisti e rifugiati spagnoli tra cui Raphael Alberti. Torna in Europa nel 1950, soggiorna a Londra e a Parigi. È invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1952, ma vi torna in altre occasioni: nel 1954 per esporre un gruppo di opere, nel 1956 partecipa con una sala personale di disegni e nel 1964 con una sala personale di pittura. Dopo alcuni anni in cui la sua produzione artistica È caratterizzata da un impianto post-cubista, l’artista attraversa un momento di crisi profonda che lo porta a distruggere alcune sue opere. In seguito, sotto l’influsso dell’Action Painting americano, si distacca dalla figurazione: le variazioni cromatiche delle sue opere diventano piÙ dinamiche, gestuali e il colore si fa piÙ espressivo. Nel 1957 viene invitato alla Biennale di San Paolo del Brasile, alla quale seguono varie mostre all’estero: Australia, New York, Mosca, Copenaghen, Dublino, Tokyo, Nuova Delhi. Nel 1969 collabora come scenografo nel film Satyricon di Fellini. Gli anni Settanta e Ottanta sono caratterizzati da un’intensa attività espositiva, con antologiche a Palazzo Barberini di Roma, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara e alle Quadriennali. Nel 1975 realizza una serie di tre serigrafie, con la riproduzione di alcuni versi dei Canti Barocchi di Lucio Piccolo. L’artista si spegne a Roma nell’agosto del 1988.

Sara Manfredi

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