Composizione
AUTORE
COLLEZIONE
MISURE
90 X 70
ANNO
1968 - 1969
TIPOLOGIA
Pittura
MATERIA E TECNICA
tempera e sabbia su carta applicata su seta
SCHEDA CRITICO
A testimoniare di un interesse che, senza essere prioritario, si rivolge anche alle tendenze non figurative della pittura novecentesca, Giulio Turcato trova posto nella Collezione Lucarelli insieme ad Antonio Corpora e Gianni Dova. L’opera che lo rappresenta può datarsi con buona approssimazione alla fine degli anni Sessanta, quando l’artista, infaticabile sperimentatore di tecniche e materiali, ha ormai abbandonato i suoi reticoli cromatici per sviluppare quella pittura a macchie evanescenti, ottenuta con l’uso di sabbie e polveri colorate, che ha avuto la sua inaugurazione ufficiale alla New Vision Centre Gallery di Londra nel gennaio del ’61, con presentazione in catalogo di Giulio Carlo Argan. In linea con opere quali “La bava” e “Astronomica”, questa “Composizione” si affida alle libere evoluzioni che il segno compie sulla tela uniformemente colorata variando di ritmo e intensità, ora sfrenato in ampie ellissi e parabole, ora rappreso in spruzzi di materia fluorescente. «Turcato non devia tuttavia nel materismo, ma esalta cosÌ, pur sempre, il proprio colorismo, restando fedele a una poetica della superficie, ricca di profondità solo allusive, intensificando le vibrazioni luminose e futuribili chiaroscuri da paesaggio spaziale» (M. Calvesi, 1990, p. 16).
Il suo obiettivo È quello di “attivizzare” la tela, trasformarla in un organismo vivente in perpetua mutazione, come accade anche nella serie di “Subacquei” e delle “Superfici lunari” che nascono negli stessi anni.
“La Donazione Lucarelli”, a cura di G.Matteucci – R.Monti, Musei Civici di Villa Paolina, Viareggio,
1994, p. 112