Sono questi gli anni dei massimi successi e riconoscimenti.
Tra il ’20 e il ’30 Viani è ormai un personaggio pubblico, con all’attivo una serie imponente di mostre. Dopo la grande personale a Bologna nel ’20, nuovamente illustrata da Bistolfi, si segnala la sua partecipazione alla Biennale di Venezia ogni due anni, regolarmente, dal ’22 al ’36 alla Mostra del “Novecento” a Milano nel ’29, alla Quadriennale di Roma nel ’31 e nel ’35 e a un’ infinità di altre mostre dislocate in tutta la Toscana a Viareggio, Lucca, Livorno e Firenze tra le quali le più importanti, a Viareggio nel ’28 e nel ’30, sono tenute a battesimo rispettivamente dalla Sarfatti e da Marinetti. A queste si aggiungono poi le personali organizzate ogni anno a Viareggio durante l’estate. Un’attività espositiva infaticabile, che accompagna di pari passo quella pittorica, ne segue i vari percorsi, ne evidenzia i vari raggiungimenti, sino a culminare nella grande mostra viareggina del ’30, comprensiva di cento dipinti, mille disegni e una presentazione autografa, che, tra le immagini vecchie e nuove, divulga anche quella di un Viani futurista “recidivo specifico” (89). Alle mostre fanno riscontro i premi nel ’22 il premio della Biennale alla Benedizione dei morti nel mare, nel ’35 quello della Quadriennale alle Alpi Apuane e in mezzo un premio letterario, il “Viareggio”, al romanzo Ritorno alla patria gli acquisti il più prestigioso riguarda Il cantiere, passato dalla Biennale del ’32 alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze e nuovi incarichi i pannelli per la Stazione di Viareggio, gli affreschi per il Collegio “IV novembre” di Ostia nel ’36.
È l ‘ufficialità, inseguita per oltre trent’ anni e infine raggiunta”. (Paccagnini)
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Autore: Viani Lorenzo
Bibliografia
Paola Paccagnini, Cronaca di opere e giorni, in Matteucci Giuliano, Paccagnini Paola (a cura di), La collezione Varraud, Viareggio 1994