Natura morta sul tavolo
AUTORE
COLLEZIONE
MISURE
50 X 71,5
ANNO
1941
TIPOLOGIA
Pittura
MATERIA E TECNICA
olio su cartone
SCHEDA CRITICO
In una delle sue molteplici, infinite declinazioni, la natura morta ritorna protagonista in quest’opera di De Pisis. Il modo di proporsi È quello consueto; sul piano del tavolo ribaltato come una vetrina, posano gli ortaggi in ordine sparso: tre pomodori lucenti e qualche fungo dal colore cretoso a rinnovare il «sottile e perverso incanto della materia moribonda, degli organismi elementari freschi di generazione e già in dissolvimento» (S. Solmi, 1931, p. 13), cui tanto intimamente si lega l’ispirazione depisisiana. Ma anche se non ci fosse quel “42” vergato e nero sotto la firma a spiccare sul fondo rosa antico del quadro, pure questa “Natura morta” recherebbe evidente il segno di qualcosa che va mutando nel mondo poetico del suo autore: qualcosa che separa le opere felici del periodo parigina da quelle dell’ultimo, splendido ma dolorosa decennio di attività.
L’instabilità meteorica che È della natura di De Pisis si È acuita sino al punto di rottura condizionando gli equilibri della composizione, dove le forme, meno perentorie e definite, vestono un colore dal tono insolitamente basso. Soli resistono quei guizzi di luce coi quali il pittore insegue ancora l’anima delle cose, ma tra di essi si aprono spazi che il suo pennello non riesce piÙ a colmare. È questo il momento in cui, di fronte alle opere del grande ferrarese, «si pensa a una specie di combustione che lasci dietro di se neri grossi segni imprecisi, tinte squarciate, macchie fumose; si pensa al rovescio di questa ricca gioia di dipingere e di riflettere apparenze, alla cenere che piove dalla festa dei colori trascorso l’attimo del suo piÙ intenso splendore» (S. Solmi, 1941, p. 17).
“La Donazione Lucarelli”, a cura di G.Matteucci – R.Monti, Musei Civici di Villa Paolina, Viareggio,
1994, p. 78