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<td class="rb_left"><img src="immagini/angeloni2.jpg" class="bordoimmagine" alt="Monumento ai caduti di Lucca"><br>
<br>
<span class="titolo_opera_elenco">Bozzetto per <I>Monumento ai caduti di Lucca</I></span><br>
<br>
<span class="dida_opera_elenco">gesso, cm.60x15x26</span></td>
<td class="rb_right"><strong>ALFREDO ANGELONI (Lucca 1883- Viareggio 1953)</strong><br><br>Alfredo Angeloni nasce a Lucca il 29 novembre 1883; compie la
prima parte degli
studi nella
città natale, frequenta l'Istituto di Belle Arti allievo del Fazzi, si
iscrive poi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Romanelli, dove
nel 1903 consegue il diploma. In seguito
frequenterà con un borsa di studio un corso di perfezionamento all'Accademia
di Brera a Milano.<br>
Sposatosi con Pia Nuti, dalla quale ha due figlie, Giovanna e Wally, trascorre
quasi ininterrottamente la sua vita a Lucca fino al 1947, anno in cui decide
di trasferirsi a Viareggio dove morirà il 12 marzo
1953.<br>
Fra i riconoscimenti si
ricordano nel 1905 il premio ottenuto nell'ambito della "Esposizione
d'arte" di Firenze, la nomina a Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
conferitagli nel 1921. Prese parte ad alcune rassegne nazionali fra cui la Biennale
di Venezia e la Quadriennale romana;
dopo la morte la sua Lucca gli dedicò una retrospettiva allestita a Villa
Bottini
nel 1956. <br>
La gran parte della sua
attività artistica, svoltasi
nell'arco di un cinquantennio, si è concentrata nella creazione di opere
funerarie e nella realizzazione di alcuni monumenti ai caduti della prima guerra
mondiale; il
più importante e noto è senz'altro quello di Lucca presso Porta
San Pietro, inaugurato nel 1930 alla presenza del Re; si ricordano inoltre nella
provincia di Lucca quelli di Altopascio, San Pietro a Vico, Massarosa, Fornoli,
Segromigno, Bagni di Lucca, Villa Basilica, Casabasciana inoltre quelli di Gambolo
in provincia di Pavia, e Roma; nella capitale realizzò anche una grande
scultura "Dea Roma", collocata nell'atrio della stazione Ostiense purtroppo
andò distrutta durante l'ultima guerra. Numerose le realizzazioni funerarie
sia di singoli monumenti che di cappelle realizzate principalmente nel camposanto
di Lucca e alcune anche a Viareggio. Si ricordano inoltre le opere commemorative
dedicate a Leonida Bissolati (Roma), Antonio Berlese (San Vincenzo, LI), Ugo
Brilli (Viareggio), Simon Bolivar (Maracay, Venezuela). Fra le realizzazioni
civili si ricorda l'Inno alla Vita
già collocata nel cortile dell'ospedale psichiatrico di Lucca. <br>
La sua opera ha ispirato
poeti quali Mario Davini e Giovanni Guzzardi.</td>
</tr>
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